Incentivi per chi assume donne, giovani, al Sud o da aziende in crisi

30 Aprile 2024

Le politiche del lavoro sono al centro del dibattito. Il progetto di legge sulla coesione, in discussione oggi al Consiglio dei Ministri, prevede esoneri contributivi per specifiche categorie e incentivi all’autoimprenditorialità. Si valutano attentamente le implicazioni finanziarie e la conformità alle normative dell’Unione Europea

Tre differenti incentivi per favorire l’occupazione di donne, giovani e per sostenere l’economia nella Zona Economica Speciale del Mezzogiorno sono previsti nel progetto di decreto Coesione elaborato dal ministro Raffaele Fitto e presentato ieri dalla premier Giorgia Meloni ai sindacati. Queste iniziative si aggiungono al decreto interministeriale (Economia-Lavoro) che presto sbloccherà la super deduzione sulle assunzioni, come previsto dalla riforma fiscale del Dlgs 216 del 2023. Questa misura, consentendo una deduzione del 120% del costo del lavoro (aumentata al 130% per specifiche categorie di lavoratori come giovani, donne e beneficiari del reddito di cittadinanza), sarà estesa a tutte le imprese e ai lavoratori autonomi, secondo quanto stabilito nel Def di aprile, coinvolgendo potenzialmente circa 380.000 imprese.

Per quanto riguarda il decreto Coesione, nella versione circolata ieri e soggetta all’approvazione del Consiglio dei Ministri, è previsto un bonus del 100% di sgravio contributivo, fino a 500 euro mensili per due anni, per le imprese che assumono a tempo indeterminato giovani sotto i 35 anni mai impiegati stabilmente, dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025. L’esonero sarà aumentato a 666 euro mensili per le assunzioni nelle regioni del Sud Italia. Inoltre, per le assunzioni di lavoratrici svantaggiate nello stesso periodo, è previsto uno sgravio del 100%, fino a 666 euro mensili, per 24 mesi. Il terzo bonus riguarda le assunzioni nella Zona Economica Speciale del Mezzogiorno, con uno sgravio del 100%, fino a 666 euro mensili, per 30 mesi, per lavoratori di almeno 35 anni senza occupazione regolare da almeno dodici mesi.

Per incentivare l’autoimprenditorialità, sono previste tre misure nel pacchetto del decreto: la prima, chiamata Autoimpiego Centro Nord, prevede finanziamenti fino a 30.000 euro per avviare attività imprenditoriali, con voucher fino a 40.000 euro per beni digitali o risparmio energetico. Il contributo a fondo perduto è del 65% per spese fino a 120.000 euro e del 60% fino a 200.000 euro. La seconda misura, Resto al Sud 2.0, offre voucher fino a 40.000 euro nel Mezzogiorno e nelle aree colpite dal sisma, con contributi a fondo perduto fino al 75% per spese fino a 120.000 euro e al 70% fino a 200.000 euro. Infine, entro il 31 dicembre 2025, i giovani che avviano attività imprenditoriali nei settori strategici possono ottenere uno sgravio del 100% sui contributi per tre anni, fino a un massimo di 800 euro al mese, per sé e per i dipendenti under 35 assunti stabilmente dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025.

Infine, le aziende che assumono lavoratori da grandi imprese in crisi godranno di un esonero totale dai contributi previdenziali per 30 mesi, a condizione che i dipendenti abbiano ricevuto almeno 200 ore di formazione.

FONTE: Il Sole 24ORE

CONTATTACI PER UNA CONSULENZA GRATUITA

Condividi questa notizia!