Transizione 5.0, Esco ed Ege certificano i consumi

7 Maggio 2024

Durante il processo di conversione del decreto Pnrr (Dl 19/2024, legge 59/2024), sono state apportate modifiche significative che semplificano la documentazione richiesta per la presentazione della domanda di prenotazione delle risorse del piano Transizione 5.0. Inoltre, è stato introdotto un limite al costo agevolabile per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e per le batterie di accumulo. Tra le novità, è stata confermata la possibilità per le Energy service companies (Esco) ed Esperti in gestione dell’energia (Ege) di certificare la diminuzione dei consumi energetici, sia in fase di richiesta che a consuntivo, mentre il decreto attuativo si occuperà di individuare altri soggetti abilitati alla certificazione.

Durante la fase iniziale della richiesta, sarà sufficiente inviare una comunicazione descrittiva del progetto e indicare il costo degli investimenti, allegando la certificazione anticipata sulla riduzione dei consumi. Al termine degli investimenti, sarà necessario attestare l’avvenuta realizzazione di quanto certificato inizialmente.

Inizialmente, il decreto prevedeva che le imprese dovessero presentare la richiesta di contributo, corredata da una certificazione, attraverso un modello standardizzato fornito dal gestore dei servizi energetici. Un valutatore indipendente avrebbe dovuto valutare l’investimento e attestare la sua idoneità a conseguire la riduzione dei consumi energetici previsti. Se la riduzione superava il 15% per un singolo processo produttivo o il 10% per l’intera unità produttiva, l’impresa aveva diritto a un contributo fino al 45%, altrimenti il contributo sarebbe diminuito fino al 35%.

Le modifiche apportate chiariscono quali documenti devono essere presentati in tutte le fasi del procedimento, semplificando il processo per le imprese. La domanda e la certificazione sono fondamentali per l’approvazione del contributo e il gestore dei servizi aggiorna costantemente l’elenco delle imprese che hanno presentato domanda. Una volta ottenuto il consenso, l’impresa deve inviare comunicazioni periodiche sull’avanzamento dell’investimento, determinando l’importo del credito d’imposta utilizzabile.

Infine, il completamento dell’investimento richiede una nuova certificazione a consuntivo da parte di un valutatore indipendente, accompagnata dalla documentazione probatoria. Il decreto attuativo stabilirà il costo massimo ammissibile per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e i soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni.

FONTE: Il Sole 24ORE

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