Nuovo Codice Doganale: L’IVA diventa diritto di Confine
La nuova codifica doganale trasforma l’IVA in un tributo di confine, incorporandola così nei dazi doganali, che regolano le importazioni ed esportazioni conformemente alle normative comunitarie. Questa modifica consente l’identificazione del debitore e l’adempimento delle formalità doganali tramite l’imposta sul valore aggiunto. Tale cambiamento risponde alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 2022 (causa C-714/20), la quale stabilisce che la responsabilità del rappresentante doganale indiretto per il pagamento dell’IVA all’importazione non può essere riconosciuta in mancanza di disposizioni nazionali specifiche che lo designino come debitore dell’imposta.
Le merci destinate al consumo in altri Stati membri dell’Unione europea o introdotte in depositi IVA sono escluse da queste disposizioni. Un progetto di decreto attuativo, sottoposto all’esame preliminare del Consiglio dei ministri lunedì, implementa le regole complementari al Codice doganale e rivede le sanzioni riguardanti accise e altre imposte indirette sulla produzione e i consumi.
Questo Testo unico, che rinnova il quadro normativo del 1973 (TULD), modifica anche il Regio decreto del 1896 per allinearsi al Codice doganale dell’Unione in vigore dal 1° maggio 2016. Con due allegati, il governo riforma gli articoli del TULD e interviene sulle norme complementari, includendo disposizioni sul servizio di vigilanza terrestre, marittima e aerea, nonché sulla liquidazione, accertamento e riscossione dei dazi doganali.
Il provvedimento ristruttura anche il sistema di controlli e vigilanza sugli scambi commerciali, estendendo i poteri di visita, ispezione e controllo al di fuori degli spazi doganali per proteggere le merci in transito e monitorare il flusso di valuta. L’Agenzia delle Dogane può autorizzare operazioni straordinarie su richiesta motivata, anche al di fuori degli orari ordinari, a fronte di un costo di servizio. Inoltre, la Guardia di Finanza potrà intervenire in luoghi con scarso traffico di confine o personale insufficiente.
Il nuovo Testo unico vieta la costruzione di edifici nelle vicinanze delle delimitazioni doganali, richiedendo l’autorizzazione dell’Agenzia competente per territorio. Le modifiche alle procedure di accertamento includono l’obbligo di notifica al dichiarante dei risultati delle analisi effettuate dall’Agenzia sulle merci, con la possibilità per il contribuente di richiedere ulteriori analisi entro dieci giorni dalla notifica. Il verbale di constatazione dovrà fornire tutte le informazioni sulle attività svolte, consentendo al contribuente di contraddire le accuse prima che l’Agenzia emetta un provvedimento di accertamento motivato.
FONTE: Il Sole 24ORE