Valutazione della Continuità Aziendale delle Piccole e Medie Imprese attraverso una Ricostruzione Storica
Nelle piccole imprese, dove spesso mancano dati prospettici, come si valuta la continuità aziendale per redigere un bilancio corretto?
- Gli impegni richiesti: Il redattore del bilancio ha l’obbligo di esaminare se l’azienda può continuare a operare e generare reddito per almeno dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio. Questa valutazione richiede un’analisi prospettica, non comune nel bilancio, che di solito documenta il passato.
- Analisi dell’equilibrio economico e finanziario: Con l’introduzione del Codice della crisi d’impresa (Dlgs 14/2019) e l’obbligo di stabilire “adeguati assetti”, il lavoro del redattore è semplificato. Ora l’azienda utilizza il conto economico e il piano di cassa prospettici a dodici mesi, che se ben redatti, aiutano a valutare se vi è continuità.
- Strumenti alternativi per le PMI: Nelle PMI che non compilano questi documenti, il redattore può monitorare i dati finanziari passati, ma è cruciale ricostruire una serie storica in modo che il trend possa prevedere il futuro.
- Analisi qualitativa: È importante aggiungere un’analisi qualitativa. Il principio di revisione 570 e il documento della Fondazione Odcec del luglio 2023 individuano tre tipi di indicatori:
- Finanziari (prestiti senza possibilità di rinnovo, perdite consistenti, problemi con i covenant).
- Gestionali (perdita di figure chiave, perdita di mercati cruciali, ingresso di nuovi concorrenti).
- Altri indicatori (contenziosi legali significativi, modifiche legislative sfavorevoli).
FONTE: Il Sole 24ORE