Valutazione della Continuità Aziendale delle Piccole e Medie Imprese attraverso una Ricostruzione Storica

25 Marzo 2024

Nelle piccole imprese, dove spesso mancano dati prospettici, come si valuta la continuità aziendale per redigere un bilancio corretto?

  1. Gli impegni richiesti: Il redattore del bilancio ha l’obbligo di esaminare se l’azienda può continuare a operare e generare reddito per almeno dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio. Questa valutazione richiede un’analisi prospettica, non comune nel bilancio, che di solito documenta il passato.
  2. Analisi dell’equilibrio economico e finanziario: Con l’introduzione del Codice della crisi d’impresa (Dlgs 14/2019) e l’obbligo di stabilire “adeguati assetti”, il lavoro del redattore è semplificato. Ora l’azienda utilizza il conto economico e il piano di cassa prospettici a dodici mesi, che se ben redatti, aiutano a valutare se vi è continuità.
  3. Strumenti alternativi per le PMI: Nelle PMI che non compilano questi documenti, il redattore può monitorare i dati finanziari passati, ma è cruciale ricostruire una serie storica in modo che il trend possa prevedere il futuro.
  4. Analisi qualitativa: È importante aggiungere un’analisi qualitativa. Il principio di revisione 570 e il documento della Fondazione Odcec del luglio 2023 individuano tre tipi di indicatori:
  • Finanziari (prestiti senza possibilità di rinnovo, perdite consistenti, problemi con i covenant).
  • Gestionali (perdita di figure chiave, perdita di mercati cruciali, ingresso di nuovi concorrenti).
  • Altri indicatori (contenziosi legali significativi, modifiche legislative sfavorevoli).

FONTE: Il Sole 24ORE

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