Bonus ricerca e sviluppo: certificazione blocca controlli

7 Giugno 2024

Il complesso iter per certificare gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione agevolati con il credito di imposta è ormai giunto alla conclusione. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha pubblicato i modelli di certificazione e la prossima settimana, probabilmente lunedì, saranno pubblicate anche le attese linee guida.

Il decreto direttoriale Mimit del 5 giugno contiene gli allegati con i moduli, disponibili anche sulla piattaforma https://certificazionicreditors.mimit.gov.it accedendo come certificatore. Questi schemi di certificazione seguono la pubblicazione dell’Albo dei certificatori, avvenuta con un decreto del 15 maggio. In quell’occasione, il ministero aveva chiarito che il caricamento delle certificazioni sarebbe stato possibile a partire dal 5 giugno. Ora l’ultimo passo decisivo saranno le linee guida che i certificatori dovranno seguire per applicare correttamente il credito d’imposta.

Riassumendo, le regole del ministero guidato da Adolfo Urso erano molto attese per fornire una “certificazione” di conformità agli investimenti agevolabili. Tutto deriva da una norma introdotta con il decreto semplificazioni del 2022, che offre la possibilità (non l’obbligo) di attestare la correttezza dei progetti di ricerca e sviluppo, legittimandoli così per il credito d’imposta. Il problema era nato dalle contestazioni del Fisco, che in vari casi non solo negava l’agevolazione ma sosteneva l’inesistenza del credito, con conseguenze sia in termini di sanzioni tributarie che penali. Questa operazione è stata sviluppata in parallelo al riversamento del credito d’imposta per le vecchie annualità, una sanatoria che permette la restituzione spontanea dei bonus relativi al periodo 2015-2019 senza sanzioni e interessi.

I modelli online del Mimit includono una prima parte con le informazioni di base del certificatore (professionisti, imprese di consulenza private o soggetti pubblici come università ed enti) e dell’impresa investitrice. La prima sezione richiede ai certificatori di inserire informazioni sulle capacità organizzative e le competenze tecniche dell’azienda, con una breve descrizione della stessa o del soggetto esterno incaricato della ricerca. La seconda sezione deve contenere una descrizione del progetto o del sottoprogetto realizzato o in corso di realizzazione. Seguono ulteriori informazioni ed elementi descrittivi utili per la vigilanza del Mimit e per i controlli dell’Agenzia delle Entrate sulla corretta applicazione del credito d’imposta. Gli allegati includono schede distinte per attività: ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale; innovazione tecnologica 4.0 e green; design e ideazione estetica.

Per ciascuna di queste attività, sono presenti schede da compilare con le spese ammissibili suddivise per tipologia e anno di imposta. L’ultima sezione riguarda le motivazioni tecniche che attestano la sussistenza dei requisiti per l’ammissibilità al beneficio.

FONTE: Il Sole 24ORE

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