Nuove Prospettive sulla Tassazione dei Redditi Esterni e il Concetto di Residenza Fiscale

18 Marzo 2024

La recente sentenza della Corte di Cassazione, pubblicata il 1° marzo 2024, ha delineato importanti chiarimenti in merito alla tassazione dei redditi derivanti da attività lavorative svolte all’estero da cittadini italiani residenti in Italia. La sentenza coinvolge un caso in cui un cittadino italiano, impiegato presso un’azienda in Kazakistan per più di 183 giorni all’anno, è stato oggetto di contestazione sulla sua residenza fiscale in Italia.

Tassazione Concorrente dei Redditi Esterni

La decisione della Corte è significativa per due ragioni principali. In primo luogo, si è chiarita, sperabilmente in modo definitivo, l’interpretazione corretta dell’articolo 15 delle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni. Secondo quanto emerso, le conclusioni della sentenza possono essere applicate a tutte le Convenzioni stipulate dall’Italia, ad eccezione forse di quella con l’Arabia Saudita, che presenta una formulazione particolare. I giudici hanno sottolineato che l’espressione inglese “may be taxed” nel secondo periodo dell’articolo 15 suggerisce una tassazione concorrente tra lo Stato di residenza e lo Stato di fonte dei redditi. Ciò significa che, quando si decide su quale Stato tassare i redditi derivanti da lavoro dipendente per più di 183 giorni all’estero per un soggetto fiscalmente residente in Italia, la potestà concorrente è attribuita allo Stato di residenza e allo Stato di fonte. Pertanto, il contribuente deve dichiarare i redditi anche in Italia, eliminando la doppia imposizione mediante il credito d’imposta.

Il Concetto di Residenza

La sentenza offre anche uno spunto di riflessione sul concetto di residenza fiscale, modificato dall’articolo 1 del Dlgs 209/2023. Oltre ai criteri tradizionali di residenza civilistica e presenza fisica, si attribuisce rilevanza anche al concetto di “domicilio fiscale”, inteso come il luogo dove si concentrano principalmente gli interessi personali e familiari. Questo cambiamento avrà un impatto significativo su casi come quello trattato dalla Corte di Cassazione, dove un individuo lavora all’estero per periodi prolungati ma ha la famiglia in Italia. Con la nuova formulazione della residenza fiscale, l’unico modo per evitare la tassazione concorrente sarà trasferire anche la famiglia nello Stato di fonte dei redditi.

In sintesi, la sentenza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sul trattamento fiscale dei redditi esterni e riflette sulle implicazioni del concetto di residenza fiscale nel contesto internazionale.

FONTE: Il Sole 24ORE

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