Legge Sabatini, un aiuto per la capitalizzazione

11 Aprile 2024

Partono gli incentivi per potenziare la solidità finanziaria delle piccole e medie imprese, ma si richiede cautela riguardo ai requisiti.

Le PMI che intendono beneficiare del finanziamento devono essere costituite come società di capitali, con soci e amministratori privi di precedenti penali.

Per usufruire dell’aiuto, le imprese devono presentare una richiesta di contributo per un aumento di capitale, accompagnata da un piano di investimento. Questo è quanto stabilito dal decreto 43/2024 del 19 gennaio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 5 aprile.

L’aumento del capitale sociale deve essere deliberato entro la data di presentazione della domanda di contributo e deve essere pari almeno al 30% dell’importo richiesto.

L’aumento di capitale può avvenire solo attraverso conferimenti in denaro, deliberati dalla PMI come “versamento in conto aumento capitale”. Questo deve avvenire entro trenta giorni dalla concessione del contributo, pena la revoca dello stesso.

Inoltre, entro la stessa data, la PMI deve versare almeno il 25% dell’aumento di capitale, oltre all’intero sovrapprezzo delle azioni, se applicabile. La parte rimanente deve essere versata prima della richiesta di erogazione del contributo, in proporzione alle quote di aiuto concesse.

L’incentivo concesso alle PMI per il potenziamento del capitale sociale è correlato all’entità dell’aumento stesso. Le micro e piccole imprese ricevono un sostegno con una riduzione degli interessi del 5%, mentre per le medie imprese la riduzione è del 3,575%.

Tuttavia, l’agevolazione appare meno conveniente rispetto ai normali rimborsi previsti per gli investimenti Sabatini, che variano dal 2,75% al 3,575%.

Il versamento del contributo è legato al completamento dell’aumento di capitale, secondo le disposizioni del decreto.

In caso di inadempienza da parte della PMI, questa non può convertire la richiesta in una domanda ordinaria di contributo.

Le PMI interessate devono presentare la domanda di contributo utilizzando appositi schemi, non ancora disponibili, e devono allegare una dichiarazione che attesti l’approvazione dell’aumento del capitale sociale.

Le revoca dell’incentivo sono legate anche all’acquisto di macchinari: se vengono alienati o ceduti nei tre anni successivi al programma, o se emergono irregolarità nell’uso delle agevolazioni pubbliche per gli stessi beni, l’incentivo può essere revocato.

L’attuale stanziamento ammonta a 80 milioni di euro.

FONTE: Il Sole 24ORE

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