Auto, incentivi strumento essenziale perché il settore resti competitivo

28 Maggio 2024

In uno dei momenti di transizione più impegnativi di sempre, il settore automotive guarda ai Decreti attuativi di Industria 5.0 come uno strumento essenziale per stimolare gli investimenti necessari a migliorare l’efficienza dei processi produttivi. Questo avviene in un contesto in cui Europa e Italia stanno affrontando una sfida cruciale in termini di competitività. “Questa misura ha il potenziale di supportare il settore automotive nell’efficientamento energetico degli stabilimenti”, afferma Anfia, l’Associazione delle imprese della filiera automotive, in una nota, “consentendo così di aumentare la produttività e ridurre il divario con le produzioni dei paesi concorrenti”. Il tema dell’energia è quindi centrale, essendo una variabile che rischia di mettere “fuori mercato” le imprese italiane del settore. Nonostante la complessità dei progetti da attuare, che richiederanno validazioni preliminari e successive sull’impatto degli interventi, l’efficientamento energetico rimarrà una priorità per un settore che conta 5.439 imprese, 272.000 addetti e un fatturato di 100,6 miliardi di euro, pari all’11,5% del totale della manifattura in Italia e al 5,6% del Pil. “L’obiettivo è il miglioramento dei principali fattori di competitività industriale nel nostro Paese, dall’energia alla digitalizzazione, per citarne due tra i più importanti”, ribadisce Gianmarco Giorda, direttore di Anfia. È necessario accelerare anche per sostenere una filiera composta perlopiù da PMI, con pochi campioni nazionali e una forte interconnessione con i produttori tedeschi e, in generale, con l’industria automotive europea.

Nei primi due mesi dell’anno le esportazioni del comparto sono cresciute del 2,6%, con un saldo positivo di circa 1,25 miliardi di euro. L’Europa rappresenta l’80,9% del valore dell’export di componenti, mentre fuori dal continente europeo, la prima macroarea di origine è l’Asia, da cui l’Italia importa l’11,4% di parti e componenti. La prima macroarea di destinazione delle produzioni italiane è il Nord America, che rappresenta l’8,6% del totale. Tuttavia, sebbene l’export tenga in termini di valore, la produzione del comparto è in calo, il che rappresenta un campanello d’allarme per la filiera italiana. L’ultimo dato disponibile è quello di marzo, con la produzione dell’industria automotive italiana in calo del 17,5% rispetto a marzo 2023, mentre nel primo trimestre del 2024 si registra una diminuzione del 9,7% contro una contrazione dell’industria italiana del 3,5%. La produzione di autoveicoli ha subito una variazione tendenziale negativa del 20,7% a marzo e del 9% nei primi tre mesi del 2024. Al contrario, cresce la produzione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (34,4% nel mese e 19,8% nel trimestre), mentre cala il settore relativo alla fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e motori, con un calo del 17% nel mese di marzo e del 16,4% nel trimestre.

FONTE: Il Sole 24ORE

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