Transizione 5.0, imprese garantite dalla comunicazione intermedia
La piattaforma del Gestore dei Servizi Energetici (Gse) è operativa da oltre due mesi per la prenotazione del credito d’imposta “Transizione 5.0”. Sebbene inizialmente si temesse un sovraccarico simile a un “click day”, l’afflusso di richieste è stato moderato, evidenziando un avvio lento. Ma quali sono le cause di questo avvio cauto e le opportunità per le imprese?
### Innovazione e Semplificazione
La procedura è stata progettata per evitare prenotazioni eccessive o inefficaci. È stata introdotta una comunicazione intermedia che richiede la conferma degli ordini con un acconto minimo del 20% sul costo di acquisizione, garantendo così un accesso più ordinato e controllato alle risorse. Questo approccio, seppur più articolato, offre maggiore sicurezza per le imprese durante i controlli.
### Un Decollo Graduale
Finora sono state presentate circa 150 richieste, per un investimento totale di 150 milioni di euro e un credito d’imposta prenotato di circa 60 milioni di euro. Sebbene questi numeri possano sembrare limitati, la circolare operativa che chiarisce i dettagli applicativi è stata pubblicata solo il 16 agosto, motivo per cui è probabile che il ritmo delle richieste aumenti. Il Ministero sta inoltre lavorando su aspetti come la definizione delle riduzioni di consumo energetico per i beni strumentali 4.0, con l’obiettivo di facilitare l’accesso all’incentivo.
### Semplicità Apparente
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la misura “Transizione 5.0” non risulta eccessivamente complessa per chi è già familiare con il settore. Gli investimenti incentivati riguardano beni strumentali 4.0, impianti di autoproduzione energetica rinnovabile e formazione, ambiti già noti agli operatori economici. Gli stessi criteri tecnologici dei precedenti incentivi (Industria/Impresa/Transizione 4.0) sono applicabili, con l’aggiunta dell’obbligo di garantire un efficientamento energetico, affidandosi a professionisti esperti in diagnosi energetiche e ottimizzazione dei processi produttivi.
### Opportunità Power Quality
Tra le FAQ pubblicate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) l’8 ottobre, emerge l’importanza dei sistemi di “Power quality”, che consentono riduzioni nei consumi energetici dal 3-4% fino al 6%. Per questi sistemi, è consentito calcolare il risparmio rapportandolo ai soli consumi elettrici, includendo sia i consumi di processo che quelli per i servizi generali e ausiliari. Questo approccio permette spesso l’accesso al credito d’imposta anche quando altri beni strumentali non raggiungono le riduzioni minime richieste.
### Fotovoltaico Poco Sfruttato
Nonostante le aspettative, gli impianti fotovoltaici costituiscono solo una piccola parte degli investimenti. Questa situazione è dovuta alla competizione tra pannelli asiatici a basso costo e pannelli europei conformi ai requisiti normativi, oltre che alla scarsità di pannelli di tipo b) e c), necessari per ottenere le premialità aggiuntive del 20% e 40%. Di conseguenza, molte aziende scelgono pannelli asiatici, evidenziando la necessità di una strategia per promuovere prodotti conformi alle direttive europee.
### Il Vincolo “Dnsh”
Il principio “Do no significant harm” (Dnsh), alla base di Pnrr e Repower Eu, rappresenta un ostacolo per molte imprese, escludendo beni strumentali che utilizzano combustibili fossili o settori energivori come il trattamento dei rifiuti, che, paradossalmente, potrebbero offrire le maggiori opportunità di efficientamento energetico. È necessaria una negoziazione con la Commissione Europea per ampliare le possibilità di accesso alla misura.
### Sfruttare al Meglio le Opportunità
La Transizione 5.0 offre alle imprese italiane un’opportunità unica per innovare e migliorare l’efficienza energetica dei loro processi produttivi. Nonostante le complessità iniziali e i vincoli normativi, le potenzialità di questa misura sono significative. È essenziale che le imprese siano adeguatamente informate e supportate da esperti del settore per massimizzare i benefici dell’incentivo.
FONTE: Il Sole 24ORE